
Borneo Malese
4 Febbraio 2024
Manila Filippine
24 Febbraio 2025Un segno del destino ci ha portati in questo luogo magico, la Malesia .
Inizialmente la nostra destinazione doveva essere l'Indonesia, ma a causa delle restrizioni anti covid ancora in corso a febbraio 2023 (quando abbiamo programmato il viaggio) non ci siamo persi d'animo ed abbiamo ripiegato (si fa per dire) per la Malesia.
Diciamo che personalmente sono sempre stato affascinato fin da piccolo da questo Paese del sud est asiatico, e non solo per la tigre di Mompracem, ma l'ho sempre avvertito come un luogo affascinante e esotico.
E poi qui c'è una parte del Borneo, che raggruppa nella sua isola la foresta pluviale meno esplorata al mondo, con una fauna che si può trovare qui soltanto, e da nessun'altra parte al mondo, e allora?
Si parte!
Si parte con l'entusiasmo di sempre, come due bambini che si tengono per mano, con la consapevolezza di affrontare nuove scoperte nuove avventure, nuove e sospirate emozioni.
Partiamo al mattino da Fiumicino per raggiungere Kuala Lumpur capitale della Malesia, passando per Doha, ma Kuala non è la nostra prima meta, an lasciamo sempre come ultima tappa la città dalla quale poi si rientra in Italia, un po' per comodità un po' come ciliegina finale.
La nostra prima tappa in Malesia è Kuching capitale del Borneo Malese situata nella regione del Sarawak.
Ma si subito all'avventura, senza perder tempo, il Borneo da visitare può essere impegnativo, impervio, faticoso, ma è un posto spettacolare, unico e primordiale, ci siamo preparati bene prima di addentrarci in questo luogo che lascia senza fiato, viverlo è un'esperienza magica, un'esperienza da vivere, non visitare il Borneo in un Viaggio in Malesia sarebbe come rinunciare al 50% del viaggio stesso.
Abbiamo scelto Kuching come base nel Sarawak per visitare quella parte del Borneo, in quanto a mio parere é meno impegnativa rispetto il Sabah altra regione situata più a nord, dove si possono fare altri tipi di escursioni e di attività rispetto al Sarawak, più impegnative e indirizzate verso attività che richiedono una preparazione fisica differente, come il trekking, la subacquea, l'arrampicata.
Per noi la scelta è stata ottima e siamo stati pienamente ripagati Kuching è una piccola cittadina , un'ottima base di partenza per visitare molti posti senza dover fare lunghi spostamenti, in questa parte della Malesia le strade di comunicazione non sono molte, ed a volte ci vuole tempo per spostarsi, quindi è bene pianificare gli spostamenti tenendo in considerazione anche la poca disponibilità dei mezzi di trasporto a disposizione.
Nei prossimi articoli comincia il viaggio...seguiteci
Kuching é la città dei gatti, si trovano sculture in giro per la città, soprattutto nel centro, molto simpatiche, e c'é anche un museo a loro dedicato, e poi templi cinesi, moschee, una anche galleggiante sulla riva del fiume Sarawak, una cittadina che può offrire un piacevole interesse anche sotto il profilo culturale, da non perdere assolutamente la visita al museo delle culture del Borneo, un grande complesso, dove si possono ammirare manufatti, ricostruzioni di antiche abitazioni primordiali, reperti archeologici, che raccontano la storia del Borneo dalla preistoria ai giorni nostri, un viaggio nel tempo da scoprire.
Insomma Kuching é una piacevole cittadina oltre ad essere un'ottima base di partenza per le escursioni, come detto in precedenza.
A Kuching come tutto il sud est asiatico non può mancare la China Town, con le sue lanterne i negozi e ristorantini, un intero quartiere con le sue porte d'ingresso a delinearne i confini.
Come prima escursione abbiamo optato per la visita presso il Semenggoh Wildlife Center, situato a circa 45 km da Kuching, ma facilmente raggiungibile con un bus, che parte in orari stabiliti proprio da Kuching, facendo fermate in vari punti della città, quindi facile da prendere.
Il Wild life di Semenggoh è un centro riabilitativo che si occupa della salvaguardia degli Orangutan, ormai divenuta purtroppo e come spesso accade, una specie in via di estinzione, nel centro, immerso nella foresta del Semenggoh si possono ammirare questi splendidi esemplari che vivono in piena libertà a distanza ravvicinata, un'esperienza davvero unica ed emozionante, e ciò che trasmettono é una sensazione di impotenza al loro cospetto, ma anche di ammirazione, alcuni esemplari si possono scrutare a pochi metri di distanza, ma sempre con le dovute precauzioni, sono animali bellissimi ed intelligenti, grandi e molto forti , quindi bisogna prestare la massima attenzione e non disturbarli assolutamente, qui gli esemplari che riescono nella riabilitazione vengono poi trasferiti in un altra riserva, nella quale possono riprendere una vita meno dipendente dall'essere umano.
Per la nostra seconda escursione abbiamo scelto il Bako National Park, una piccola ma inebriante riserva a 37 km da Kuching, e qui torniamo al discorso delle distanze da percorrere, infatti raggiungere Bako e' già in se un' avventura nell'avventura, in quanto la riserva si trova su un promontorio molto scosceso e non ci sono strade per raggiungerla via terra, quindi per arrivare bisogna farlo via acqua, innanzitutto bisogna raggiungere Kampung Bako, un piccolo porticciolo a ridosso del fiume, e da li prendere una barca per aggirare il promontorio ed arrivare cosi al Bako national park.
Per arrivare a Kampung Bako si può optare per più soluzioni, lo si può raggiungere direttamente con il taxi, o in alternativa con grab ( la uber asiatica molto efficiente basta prendere una sim Malesiana e scaricare l'app ) oppure prendere un autobus ( il n° 1 ) direttamente da Kuching, il tragitto richiede circa un'ora di viaggio con il bus, con il taxi circa 40 minuti, abbiamo preso il bus in quanto il tempo di percorrenza non è molto differente, e a noi piace goderci il viaggio, osservando quelle zone che resterebbero anonime ai nostri occhi, sempre se non troppo estenuanti.
Arrivati a Kampung Bako la prima cosa che salta al naso è l'odore del pesce, ci si imbatte da subito in un mercatino con dei piccoli stand colmi di pesce, da squaletti accatastati l'uno sull'altro, ai rombi, e tante altre specie, inoltre ci si può anche refrigerare con della frutta esotica venduta in piccoli contenitori di plastica, dei mix gustosi, che piacciono anche ai Macachi.
Una volta scesi dal Bus si cammina per circa 500 mt e si arriva al porticciolo sul fiume, ( il taxi invece vi porterà direttamente all'ingresso ).
Prima di imbarcarsi per il Bako National Park, bisogna effettuare alcune imprescindibili operazioni, bisogna pagare le tassa di ingresso al parco, prenotare la traversata per poi prendere la barca, si può optare per due soluzioni, o in compagnia di altre persone oppure scegliere di navigare da soli, abbiamo scelto di prenotare un imbarcazione solo per noi, anche perché ci siamo fermati una notte al National Park, e se si sceglie la traversata da condividere, poi per il ritorno bisognerà effettuarla con le stesse persone, e non tutte scelgono di fermarsi una notte, e per non perder tempo alla ricerca di avventurieri come noi, abbiamo fatto questa scelta.
Il tragitto percorso è un'avventura in se, splendido, non troppo lungo, e man mano che ci si avvicina alla meta si respira un'aria diversa, si è vero quasi primordiale, la costa di un verde fitto e rigoglioso, impenetrabile alla vista, alcune palme spuntano fuori dall'acqua torbida, in solitudine, quasi a rapire la luce del sole, il letto del fiume da percorrere ti fa scivolare verso l'ignoto, lo sguardo i profumi si aggrovigliano, si mischiano tra le emozioni, rilassando la mente, come fosse in se un approccio a ciò che si va incontro.
Il Bako National Park è una tappa da vivere assolutamente, un posto magico incastonato nella foresta del Borneo, ricco di vegetazione, fauna, insenature, promontori che possono essere raggiunti tramite dei sentieri più o meno impegnativi, e da soli, senza guida, in quanto questi sentieri sono segnalati lungo il percorso che può risultare impervio, ma mai pericoloso, faticoso si ma non proibitivo, consigliati scarpe da trekking maglia e pantaloni lunghi, il caldo e l'umidità ti mettono a dura prova ma siamo pur sempre in una foresta pluviale, ed è preferibile coprirsi sia per non graffiarsi tra piante e rami sia per evitare il contatto con insetti o animali più insidiosi, anche se questi ultimi preferiscono girovagare quando cala il buio.
Arrivati al Parco la prima cosa che notiamo è il cartello che vieta di farsi il bagno nelle acque circostanti a causa della presenza di coccodrilli, e neanche scendiamo dalla barchetta che veniamo assaliti da un facinoroso gruppo di Macachi terroristi che volevano impossessarsi della frutta che avevamo con noi , richiamati dal rumore della plastica in cui era contenuta, fortunatamente l'aggressione non ha avuto conseguenze, basta sapersi difendere, comunque un caloroso benvenuto.
Ci siamo recati presso la reception del parco per registrarsi, nell'attesa di entrare in possesso del lodge a noi assegnato, una casetta in stile Long House, con bagno privato, abbastanza umida e non proprio confortevole, ma che richiama quelle degli abitanti del luogo, che si possono trovare in varie località sempre nel Borneo, ci siamo recati in spiaggia per un pò di relax, trovando anche qui il divieto di fare il bagno causa presenza coccodrilli, ma io non ho resistito e da incosciente mi sono tuffato in mare, sembravo tarantolato, l'acqua qui è scura e sotto non si vede nulla in quanto la foce del fiume la rende cosi, esperienza adrenalinica che non ripeterò mai più, ma ormai è andata, e mi è andata bene, anche se la mia compagna avrebbe voluto picchiarmi, a quel punto sarebbe stato meglio un coccodrillo.
A Bako si può scegliere di fare un'escursione di una giornata, oppure come detto si può soggiornare e fermarsi per una o più notti, all'interno di Lodge messe a disposizione dal Parco ( costo irrisorio ), noi ci siamo fermati per una notte, cosi abbiamo avuto la possibilità di fare più sentieri con i tempi giusti, ritemprarci e viverci il Parco anche al tramonto e all'alba, nonché poter usufruire della visita notturna al parco, questa esclusivamente accompagnati da una guida, alla ricerca di animali notturni, abbiamo potuto ammirare dei bellissimi lemuri, grandi scorpioni, e un bel serpentello dondolante su un ramo, oltre ad una miriade di insetti più o meno grandi, se si è fortunati si possono avvistare altre specie animali presenti nel Parco, bisogna avere occhio e camminare lentamente e in silenzio, e comunque la guida sa dove cercare.
Il pomeriggio, dopo aver preso possesso del Lodge, abbiamo percorso due sentieri, per un totale di circa 2 km ( 4 per andare e tornare ), ed è bene tener presente il tempo che si ha a disposizione, se si vuole percorrere più sentieri, e riposarsi tra l'uno e l'altro, il cammino è rallentato dalle ripide salite attraverso la vegetazione, dal caldo e dall'umidità, ma mai fatica fu più ripagata, ed oltre al piacere di insinuarsi a passo lento tra la vegetazione della foresta tra piante ed alberi di varia struttura, all'arrivo dei sentieri il panorama che si libera alla vista è a dir poco mozzafiato, baie, scogliere a strapiombo, il mare di fronte in cui ci si perde a vista d'occhio, magnifico. Cosa importante e imprescindibile, è quella di registrarsi alla receptions ogni volta si va a percorrere un sentiero, specificando il percorso scelto e l'ora di partenza, ed apporre i propri nomi e la firma, senza aver fatto ciò sconsiglio vivamente di affrontare qualsiasi percorso, è obbligo dare sempre indicazioni degli spostamenti al di fuori dei sentieri che circondano il Parco.